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2006: The free will (Recensione breve)

The free will
(Der freie Will)
Germania, 2006, Drammatico, Psicologico, 163 min

Regia: Matthias Glasner

montaggio: Mona Bräue, Matthias Glasner eJulia Wiedwald
fotografia: Matthias Glasner e Ingo Scheel
sceneggiatura: Matthias Glasner, Judith Angerbauer, Matthias Glasner

Attori: Sabine Timoteo, André Hennicke, Jürgen Vogel
Prima del film in Europa: al Berlin International Film Festival (UE)
Uscita in Italia: ?

Trama:  Dopo aver stuprato tre donne e aver scontato più di 9 anni di osservazione clinica, Theo torna in libertà. Trova un lavoro che sembra distrarlo, ma alla lunga l'insopportabilità della monotonia prende il sopravvento.


Recensione: Come in Dostoevskij, gli autori si soffermano sul libero arbitrio, concetto per certi versi inumano, insostenibile nel bene e el male.

Se Dio esiste il libero arbitrio è un concetto astratto, perché le nostre azioni rientrano nel disegno divino e quindi predeterminate. Se invece Dio non esiste, il libero arbitrio è un concetto inimmaginabile, perché ogni nostra libera azione ha una ripercussione che non possiamo controllare su ciò che ci circonda.

A parte l'aspetto propriamente filosofico, anche gli autori ci mettono del loro. La crudezza del film, la voglia di presentarci la "verità nuda e cruda" ce lo rendono arduo da sostenere emotivamente.

The free will ci fa anche notare la mancanza di alternative del cinema odierno, dove manca la voglia di parlarci direttamente e tutto diventa sempre mediato (dall'uso sistematico del cinema di genere, dall'ironia, dalle allegorie) e persino preconfezionato (adattamenti, remake, serie di film).

Come nella migliore tradizione del cinema scandinavo ed austriaco degli ultimi anni, gli autori giocano con lo spettatore portandolo a confrontarsi direttamente con le parti più ombrose della sua anima e dei suoi comportamenti. Come in un ipotetico Dottor Zivago "in negativo" nel momento in cui il protagonista pedina le vitime, in prossimtà di un autobus, iniziamo a gridare: "Non salire, non salire!".

Alla fine cosa rimane? La pietà, l'unico sentimento possibile. Grazie anche alle loro performance, i due protagonisti finiscono per entrare tra le nostre più nascoste inquietudini come già succedeva a quelli interpretati da Skarsgaard e Emma Watson ne Le onde del destino.


Curiosità: La prima del film è stata al Berlin International Film Festival
La frase: "Questa storia non può funzionare!"
Consigliato a: chi ha amato La pianista o Il cattivo tenente
La sequenza migliore:  (1)L'ave Maria (2)La sequenza finale
Cosa funziona: (1) Il soggetto (2)La sceneggiatura
Trama scherzosa in poche parole: Free Willy gone bad oppure Le onde del destino


Pathos:

Interpretazione:

Erotismo

Divertimento

Impegno

Regia

Sceneggiatura

Soggetto

Colonna sonora


Voto: 1/2 (CEEX)
Voto: 8,0 su 10 (CEEX)
Voto: 7,8 su 10 (metacritica) 3 voti su 9  Qui i migliori film 2010-2019

Tematiche e ambientazione del film:
Temi: Bene e male Temi: Dio Temi: Disagio psichico Temi: Ex detenuti Temi: Fede Temi: Incesto Temi: Libero arbitrio Temi: Padri e figlie Temi: Violenza carnale

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